Stato centrale e centri periferici: la geografia politica delle Malidve tra omologazione e segregazione

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Stefano Malatesta
Marcella Schmidt di Friedberg
Enrico Squarcina
M.Angelica Cajiao
Andrea Di Pietro
La Repubblica delle Maldive negli ultimi decenni, almeno dagli anni novanta del ventesimo secolo ad oggi, è stata oggetto di spinte trasformative riconducibili all’incremento degli investimenti esteri e nazionali sul settore turistico, alla dipendenza energetica dai paesi produttori di greggio e, infine, all’introduzione e al consolidamento di modelli di consumo allogeni. In letteratura ha prevalso un’attenzione culturalista sulle conseguenze di queste trasformazioni. Noi proponiamo una lettura alternativa che si fonda su due concetti molto celebri nella geografia politica: il modello “centro periferia” e il “paesaggio politico” nelle versioni di Reynaud e di Lacoste. Il contributo mostra come lo Stato centrale, durante gli ultimi decenni, ha esercitato una funzione di controllo sulle comunità periferiche, come tale controllo sia leggibile attraverso questi modelli interpretativi e come la geografia politica maldiviana possa essere letta utilizzando le categorie della segregazione e dell’omologazione. In questo contributo ci si concentra sulla lettura di alcuni atti politici e sull’osservazione di un contesto locale specifico, l’isola di Faaf-Magoodhoo, dove gli autori svolgono ricerche sulla geografia sociale e ambientale presso il MaRHE Center dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Paraules clau
Maldive, modello centro-periferia, segregazione, paesaggio politico, Stato centrale

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Com citar
Malatesta, Stefano et al. “Stato centrale e centri periferici: la geografia politica delle Malidve tra omologazione e segregazione”. Scripta Nova: revista electrónica de geografía y ciencias sociales, vol.VOL 18, https://raco.cat/index.php/ScriptaNova/article/view/290028.

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