Tra metodo e merito. Osservazioni a margine del (fallito) processo riformatore della XVII legislatura dell’Italia repubblicana
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L’articolo ricostruisce alcune questioni problematiche sottese al tentativo di revisione costituzionale prodottosi in Italia nella legislatura in corso. Tenuto conto della bocciatura del progetto in sede referendaria, saranno evidenziati profili di interesse principalmente metodologico, non privi però di riflessi sulla conformazione assunta dagli istituti su cui il legislatore ha provato ad incidere. Il lavoro è strutturato in tre parti. Nella prima ricostruite alcune criticità del quadro in cui ha preso forma il disegno riformatore, che ha inciso sulle modalità con cui quest’ultimo è stato portato avanti. Nella seconda si illustra il senso complessivo degli interventi proposti, diretti a innescare, negli assetti del parlamentarismo italiano, una dinamica spiccatamente maggioritario-personalistica (anche attraverso importanti modifiche della legislazione elettorale). Nella terza, si individuano i limiti della costruzione delineata alla luce delle connotazioni del contesto politico in cui la stessa avrebbe dovuto trovare attuazione, recuperando spunti analitici dalla esperienza comparata. L’idea complessiva che emerge dallo studio è quella per cui l’approccio alle riforme adottato in Italia (oggi come in passato) faccia eccessivo affidamento su automatismi normativi tesi alla governabilità, trascurando gli interventi che dovrebbero favorire una maturazione della cultura politica degli attori istituzionali che rendano più fluide le dinamiche rappresentative.