"Fuck Prof Ke lezione di merda" Insultare sui muri dell'università

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Giovanna Marina Alfonzetti

Viene analizzato un corpus di graffiti contenenti insulti fotografati nei locali del Dipartimento di Scienze Umanistiche (Catania) e della Sapienza (Roma) in due fasi: 2007-2010 e 2019. Emerge così che la diffusione alluvionale dei social media ha ridotto drasticamente la produzione di graffiti di ogni genere. Gli insulti, indizi importanti per ricostruire il sistema di valori di una comunità socioculturale, in quanto atti che attaccano la faccia del destinatario, si collocano nell'ambito della violenza verbale, in parziale sovrapposizione con altri atti violenti, da cui si cerca di differenziarli, come prevede la teoria del prototipo, sulla base di una serie di criteri (pragmatico-funzionale, formale e sequenziale). In relazione alla (s)cortesia verbale, gli insulti prototipici potrebbero considerarsi atti inerentemente scortesi, la cui formulazione mostra una chiara tendenza alla intensificazione a vari livelli. Viene quindi proposta una classificazione degli insulti convenzionalizzati del corpus, molti dei quali risultano da processi di metaforizzazione.

Paraules clau
Insulti, Atti illocutori, Criteri di definizione, Scortesia, Intensificazione, Insulti convenzionali

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Com citar
Alfonzetti, Giovanna Marina. “‘Fuck Prof Ke lezione di merda’: Insultare sui muri dell’università”. Quaderns d’Italià, no. 25, pp. 103-34, https://raco.cat/index.php/QuadernsItalia/article/view/379559.
Referències