"Una voce loquitur, toto corpore insultat" verbale e non verbale nella volgare eloquenza di Alessandra Mussolini e Matteo Salvini
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In questo studio ci si concentra sugli idioletti di due politici tipici nella produzione e ricezione di insulti: una donna, Alessandra Mussolini, affiliata da sempre a partiti di (centro)destra, e un uomo, Matteo Salvini, di cui si considera l'attività comunicativa sin dai tempi in cui era solo segretario federale della Lega. Alla prospettiva di genere è unito un approccio multimodale, cioè non limitato al codice verbale ma esteso all'uso del corpo con valore comunicativo, in particolare ai gesti delle mani e delle braccia. Per quanto riguarda Alessandra Mussolini, i risultati dello studio mostrano come sul piano della comunicazione non verbale spicchino aggressività fisica, uso dello spazio con riduzione o aumento della distanza dall'interlocutrice, atteggiamento di provocazione e di sfida, da intendere quali segnali identitari. La retorica di Salvini è invece caratterizzata dall'allargare le braccia e scuotere la testa, e dal sospirare profondamente, esempio di una regressione anche degli aspetti non verbali del linguaggio della politica verso pulsioni primarie.
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