Per una pietà a-venire. Derrida e Zambrano
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Pina De Luca
«Il faut trembler», dice Derrida, e a dover tremare come per un terremoto sono le costruzioni del pensiero. Accade che queste, tremando, rovinino le une sulle altre e a quel punto ciò che prende forma è qualcosa di assolutamente nuovo e imprevisto: un fantasma. Sono spettri, fantasmi, dice Derrida, quelli che si generano «una volta che l’idea o il pensiero (si) sono staccati dal loro substrato». Essi non ripetono ciò che già è stato ma sono nuovo corpo, un corpo misto e plurale perché a costituirlo sono parti – idee o pensieri – di diversa provenienza. L’ipotesi del saggio è far tremare la riflessione di Derrida sull’ospitalità e quella di Zambrano sulla pietà per così pensare questioni cruciali per il nostro tempo come l’appartenenza, la comunità, l’amicizia, l’ospitalità, il sentire.
Paraules clau
ospitalità, pietà, estetico
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Com citar
De Luca, Pina. “Per una pietà a-venire. Derrida e Zambrano”. Aurora: papeles del Seminario María Zambrano, no. 14, pp. 34-43, https://raco.cat/index.php/Aurora/article/view/274028.
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